domenica 17 marzo 2013

Coniglio allo CHAMPAGNE

Mi spiace dover postare ancora una volta qualcosa con la foto del cibo ancora nella pentola.
Il problema è che certe volte alcuni cibi non faccio in tempo a fotografarli nel piatto perchè, non appena metto in tavola, la mia tribù si trasforma in carnivori tipo homo sapiens, e non parlano finchè non rimangono solo ossa nel piatto.
l'ho già assaggiato !
dalla pentola... ma non ditelo a nessuno...

La prozia di mia nonna, una gentildonna di origini ferraresi, (quella che andava al ballo in carrozza, ve ne ho parlato? ) diceva sempre che per cucinare bene tutti gli ingredienti devono essere di prima qualità.
Lei addirittura le fragole le lavava con il vino rosso, poi lo buttava e le condiva con vino rosso, scorza di limone e zucchero.
Io, piccolissima, ne andavo matta, e puciavo sempre il pane nel vino di nascosto.
Ed ecco come nasce questa ricetta: non è da tutti cucinare il coniglio allo champagne....
Noi oggi ce lo gusteremo a pranzo.
Il tutto per MERITO di mio marito, lui invece sostiene sia COLPA mia.
Mi serviva il vino bianco, ma non ce n'era più.
...Perchè???
Mio marito quando siamo in giro all'estero si compra i suoi vini speciali, io l'attrezzatura da cucina.
L'estate scorsa siamo andati in Francia, abbiamo visitato anche la regione CHAMPAGNE, le cantine della Pommery e quelle della Veuve Ambal.
Logicamente lì abbiamo dato fondo alla nostra carta di credito che, come dice mia figlia, fa MIRACOLI quando si tratta di spese importanti.
Normalmente in casa (o meglio in cantina) abbiamo una buona riserva di vino di tutti i colori bianco, rosè, nero, e con tutti i gradi di bollicine.
Ma il vino bianco finisce sempre prima, così stavolta ho costretto il mio maritino ad aprire una bottiglia di champagne.
Almeno impara a non dirmi che il bianco era finito (o forse l'aveva detto???): la prossima volta sono convinta che se lo ricorderà per tempo.
Tuttavia LUI ha dato la colpa a ME perchè non avevo fatto una buona scorta.
A denti stretti è andato in cantina (in pigiama) e, prima ancora di fare colazione, mi ha aperto lo champagne ed io, sotto il suo naso, gli ho detto con una voce dolce e sorniona: "mmmh che profumino avrà questo coniglio, vuoi annusare?"
Lui stava per inzuppare  i biscotti nella sua tazza di latte e cacao (ebbene sì latte & cacao) e mi ha guardato veramente male.
Ma non importa: sono convinta che quando pranzeremo, bevendo champagne, la sua aria da bambino arrabbiato lascerà il posto ad un atteggiamento più positivo!
La ricetta non può essere più facile:
ho comprato un coniglio bio (già porzionato ed eviscerato) dal produttore,  l'ho fatto rosolare con olio aglio sale e pepe, ho aggiunto salvia e rosmarino del mio giardino e l'ho annaffiato di champagne,
Ogni tanto lo giro per  controllare la cottura.
Tutto qui: semplice vero?

3 commenti:

  1. WOW un coniglio "signorile"....però chissà che bontà :)
    Buona domenica.

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  2. Anche un semplice lapin diventa nobile con l'innaffiamento di champagne...bella idea da copia ciaooo e buona settimana.

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  3. TOC TOC..PASSA DAL MIO BLOG...c'è una sorpresa per te !!! =)

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