PREMETTO che:
in vacanza non sono riuscita a collegarmi col mio potente I Phone.
Ebbene sì, sono tornata all'ovile.
In realtà sono a casa da ormai 4 giorni, ma ho passato 2 giorni a lavare e 6 ore consecutive a stirare.
Quando dico lavare, intendo anche poi i successivi passaggi sul calorifero per far asciugare in fretta il mio bazar, pre e post natalizio.
Per farvi capire meglio: 2 lavatrici solo di calze e ...biancheria intima (sta male dire mutande, ma in realtà era proprio così), logico, siamo in 5 e di piedi ne abbiamo in abbondanza, figuriamoci di calze.
Poi tra un giro e l'altro di panni sui caloriferi, parte l'abbinamento delle calze asciutte, che ha avuto un discreto insuccesso.
Alla fermata del tram oggi ho notato che avevo una calza blu, ed una grigia antracite.
Dal momento che sono alta, mi sono detta che avevo il 50 % delle possibilità che la gente non se ne accorgesse.
Dipende. Se aspettando il tram le persone cominciano a guardarti dalla punta dei capelli o da quella dei piedi, perchè nel frattempo è arrivato il tram e siamo saliti tutti, calze spaiate comprese.
Di questi 4 giorni uno è stato dedicato all'assalto dei saldi.
Letteralmente.
Ci siamo messi in macchina ed abbiamo raggiunto un outlet vicino a casa (90 km).
Mai i miei occhi hanno visto tante macchine insieme, parcheggiate in ordinate file, tutte belle colorate.
Neanche quando c'è l'esodo di massa e si parte tutti, nel giorno consacrato all'esodo intelligente.
Tanto si sa che l'esodo intelligente non esiste più, ce l'hanno portato via insieme agli ultimi soldi con i quali abbiamo pagato le tasse.
In breve: avevo stilato una lista delle cose assolutamente da comprare, perchè non volevo farmi prendere dalla frenesia degli sconti, più o meno reali, dei saldi da outlet e non.
Giaccone per il grande, visto che a scuola glielo hanno fregato.
Scarpe per il grande, visto che le ha dimenticate nello spogliatoio dell'oratorio l'ultimo allenamento, e non sono state più trovate, nonostante abbia sguinzagliato tutti, persino le suore, alla ricerca delle scarpe perdute.
Giaccone per Numerobis, in quanto continuava a dirmi che tutto sommato non avrebbe denigrato una giacca le cui maniche arrivassero fino ai polsi, anzichè al gomito (...ma come mai? le giacche invernali della crescita, modello manica a 3/4 sono passate di moda???)
Scarpe da calcio per entrambi, perchè non volevo sentirmi rinfacciare fra qualche anno i piedini da geisha...
I miei pantaloni, in pole position alla mia lista?
Niente da fare: ci sono solo quello con la vita bassa, modello fuori la mutanda.
Ma a me piacciono i pantaloni ASCELLARI, modello bisnonna. Quelli che quando mi chino a raccattare i panni in casa celano le parti nobili del mio corpo.
INFINE OGGI.
Stufa del fatto che i miei 3 figli escono di casa a pancino vuoto per andare a scuola, ho preparato le tortine al cioccolato, che sono rimaste sul tavolo.
erano calde stamattina, ma i miei figli? Niente da fare. |
Ma li capisco, neanche io riesco a mangiare di prima mattina, è per questo che preferirei che le scuole iniziassero verso le 10 e finissero per l'ora dell'happy hour.
Si passerebbe direttamente dal brunch alla cena, senza pagare il pedaggio di una mensa scolastica cara, anzi carissima, per un cibo scadente.
MA per domani sto preparando il pan brioche, dolce, morbida e genuina delizia.
MA c'è un SEGRETO.
Ho comprato un sacchetto per pan brioche in Francia.
Tra gli ingredienti sono citati farina di panetteria e latte in polvere.
Ho usato:
350 gr di questa speciale farina
poi ho dovuto aggiungere
200 ml di acqua (nella quale va sbattuto l'uovo)
30 gr di burro
30 gr di zucchero
1 uovo intero
1 cucchiaino da caffè di sale
2 e 1/2 cucchiaini ca caffè di lievito per dolci
Impastare con un cucchiaio, risulterà piuttosto LIQUIDO.
Coprire e far lievitare circa 1 ora, finchè raddoppia di volume.
Dividete la pasta in 4 e formate 4 palle che metterete una accanto all'altra
in una teglia da torta imburrata.
Coprire e lascare lievitare ancora circa 1 ora (la pasta deve arrivare al bordo della teglia).
Preriscaldare il forno a 180°.
Con l'aiuto di un pennello in silicone, bagnate la superficie con un uovo sbattuto.
Infornare a forno caldo 180° e cuocere per 30 minuti, finchè il pan brioche risulti ben dorato.
ECCO: queste sono le dosi, questo è il procedimento, tradotto in italiano.
Il prodotto finito?
Fra poco lo metto in forno, e poi sul blog.
Ovviamente studierò la miscela del pan brioche per poter utilizzare prodotti italianissimi!
A presto,
La Fata
CUCU' rieccomi qui.
E' stato molto interessante l'evolversi della situazione.
Primo esperimento di pan brioche: ho seguito letteralmente le istruzioni, ne è risultata una pastella inqualificabile. Ho aggiunto tanta farina quanto bastava per rendere l'impasto... governabile.
Ho aggiunto quindi altro lievito.
Ho cotto, ne è uscito un bel fiore... IMMANGIABILE. Peccato, ho dimenticato di farne una foto prima di gettarlo.
Secondo esperimento: macchina del pane. Era infatti prevista la preparazione secondo le due versioni.
Anche in questo caso seguo in maniera impeccabile le istruzioni, ed anche se vedo l'impasto molle, decido di fidarmi.
...Male, molto male. Non è lievitato affatto, secondo giro in pattumiera.
Siccome me ne è rimasta ancora di questa farina "speciale" domani ritento con il terzo esperimento.
Chissà, magari come diceva la scritta nelle cicche di una volta: "ritenta, sarai più fortunato!"
A domani.
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