giovedì 24 gennaio 2013

Biscottoni a 6 mani

biscotti di Vale e Fancesca


E questa volta in cucina ci ho messo la mia piccola con una sua compagna di classe.
Giornate fredde, uggiose, umide.
Pioggerelina che ti entra nelle ossa, nonostante gli strati di indumenti che indosso per proteggermi da questo clima che odio.
Mia figlia mi chiede se può portare una sua amichetta a casa.
Certo.
Chiamo la mamma è d'accordo, sua figlia si ferma da noi anche a cena. Ottimo!
Passo, citofono, prendo, porto a casa.
Relax per loro... giocando con la wii.
Io preparo la pasta per la pizza, intanto loro giocano.
Poi dico STOP, e le metto a tagliuzzare la mozzarella: cantate figliole, cantate.
Di mozzarella ne ho solo 4 etti, e se non cantate me la mangiate prima che finisca sulla pizza.
Poi stendono la pasta, spalmano il pomodoro, aggiungono un pò di mozzarella sulla pizza, mentre piccole  mani monelle volano velocemente verso la bocca, piene di manciate di mozzarella, e loro ridono ma non cantano più. Troppo impegnate a masticare.
La pizza sarà squisita.
poca mozzarella? non importa!

Poi le metto ad impastare. una versa e l'altra impasta: ma che fatica impastare, mi dicono.
Ma io non ho pietà.
Per giocare con la wii non fanno fatica, si riposeranno dopo.
Questo è sfruttamento minorile?
Non credo, loro si stanno divertendo.
Io ho solo preparato le bacinelle con gli ingredienti e dopo ho messo i biscottoni sulla teglia per cuocerli.
Anche i biscotti sono ottimi, dopo una fettona di pizza Francesca ne mangia due.
Che fame viene quando si lavora divertendosi, vero?
Altro che la wii, ragazze mie, dico io.
E la serata passa in tutta tranquillità.
Mio marito non c'è, sono a casa coi miei tre figli e l'amica di mia figlia.
E sono veramente rilassata.
Stento a crederci.
Mio marito imperversa: chi dorme nel lettone con te?
Nessuno, ognuno al suo posto.
Non mi crede.
Grazie alla tecnologia gli mando una foto, e S Tommaso si arrende: hai vinto tu.
Non sapevo ci fosse una scommessa, avrei puntato alto.
 
Ingredienti per circa 20 biscottoni:
125 gr di burro
170 gr di zucchero
1 uovo
250 gr di farina
50 gr di cacao va bene sia quello zuccherato che quello amaro, dipende dai gusti
1 cucchiaino di lievito per dolci
180 ml di yogurt bianco non zuccherato
1 pizzico di bicarbonato
1 bustina di vanillina

Preriscaldare il forno 190 °

Procedimento:
setacciare: farina, cacao, lievito, bicarbonato e vanillina.
Montare le uova con il burro, aggiungere l'uovo.
Aggiungere alternandosi lo yogurt con il mix di farina.

Preparare delle palline con un cucchiaio ed appiattirle col dorso del cucchiaio BAGNATO con acqua.
Devono essere distanziati fra loro, altrimenti si attaccheranno.

Cuocere per 10-12 minuti

martedì 22 gennaio 2013

pan di SPAGNA!

altra produzione del mio cuoco in erba!!!
mio figlio non resisteva: 1/4 è già nella sua pancia!!

ci voleva mio figlio per convincermi!!

ingredienti
6 uova
200 gr di farina
200 gr di zucchero
1 pizzico di sale

preriscaldare il forno
mi faceva senso, ma è giusto fare così!!!

procedimento
montare gli albumi con il sale
i tuorli con lo zucchero
unire tuorli ed albumi montati, aggiungere la farina e mescolare delicatamente con le MANI, usandole come mega forchette
bagnare e strizzare la carta da forno, imburrarla

 150 ° per circa 50 minuti
sarà marroncino in superficie ed alto circa 4 cm!!!

La farcitura?
sceglietela voi!!!

domenica 20 gennaio 2013

Hallo Kitty...perchè no?

Prima confessione di mia figlia.
Dopo merenda insieme a tutti i bambini.
Alle mamme è stato chiesto di preparare una torta.
Mia figlia adora la torta al cioccolato, e l'ho accontentata.
Logicamente si possono mettere caramelle per fare occhi, naso e bocca.
Ma oggi sono di corsa, quindi mi sono accontentata di uno stencil veloce veloce e ... via!!

MIAOOOO!

la ricetta la trovate QUI, logicamente la mousse al cointreau non va messa in questa torta per bambini!

venerdì 18 gennaio 2013

Yogurt

Numerobis è da sempre un gran consumatore di latte e yogurt.
C'è stato un periodo che ci ha sfiorato l'idea di adottare una mucca.
Ieri mio marito ha detto: anzichè fare lo yogurt bianco, prova a farlo al caffè.
Infatti Numerobis è passato direttamente dallo yogurt alla frutta a quello al caffè.
Il problema è che se ne mangia 500 gr al giorno.
Di più durante il week end.
A conti fatti, mio marito ieri mi ha detto che avrebbe chiesto una quota azionaria alla Mueller, a titolo honoris consumatoris, visto che nell'arco di pochi anni gli abbiamo già pagato gli impianti per la produzione di yogurt al caffè.
Stamattina quindi sto provando a prepararlo in casa.
Certo, il sapore non sarà lo stesso, perchè inizio con 150 gr di Mueller, 50 di  yogurt home made al bifidus e 800 ml di latte.
Vediamo.
Domani vi aggiorno.
Buon week end.

PS Prossimamente yogurt direttamente alla frutta, home made of course!

martedì 15 gennaio 2013

Ci vuole DAVVERO coraggio: pane kamut & zafferano...

Sperimentare fa rima con curiosare.
In cucina sto preparando il classico risotto allo zafferano.
Se la qualità dello zafferano è buona, successo garantito.
Il mio zafferano è ottimo.
Lo si sente in giro per la cucina, mi viene a trovare in sala, mi segue in camera.
Mi fa compagnia il profumo di questa spezia. Sarà che è novello (la raccolta avviene a dicembre).
Mi ha invogliato a sperimentare. Oggi non era giornata: freddo, umido, pioggerellina, previsioni di neve... bleah.
Mi sono rimboccata le maniche ed ho deciso: preparo lo yogurt al bifidus.
Oggi bianco, poi domani, chi lo sà? Mio marito vorrebbe quello al caffè.
Vedremo.
Intanto ho aperto la dispensa, estratto il sacchetto della farina integrale di Kamut ed ho deciso: pane allo zafferano.
PERO' mentre il risottino cuoce in grazia e saggezza, profumando in giro la mia casetta, il pane.. puzza.
Sono un tantino preoccupata.
Vedremo a cottura ultimata!
...almeno è bello!

Rieccomi qui.
Com'è il pane
Anche l'occhio vuole la sua parte.
Diciamo che non lo farò più così!!!
Ho ... OSATO TROPPO!!!
E' più bello che buono. (^_*)
Volete davvero la ricetta?

500 gr Farina integrale di kamut.
290 ml di acqua
1 bustina di lievito
1 bustina di lievito disidratato
1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di zucchero
5 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Ho usato la macchina del pane

lunedì 14 gennaio 2013

Golosa io? no, solo S&G, SCC&A !

che vuuo dire: Sana & Golosa,
Senza Conservanti, Coloranti & Additivi

Sana & Golosa
Il mio motto è: 
INGRASSARE CON GUSTO.
Si , perchè se devo mangiare e poi avere crisi di identità sullla bilancia poi mi sentirei uno schifino.
Logicamente io mangio una tonnellata di porcherie ogni giorno: mi rimpinzo di cioccolato, altrimenti non potrei sopravvivere in questa giungla metropolitana.
Tengo sempre in borsa il KIT della SOPRAVVIVENZA:
una merenda confezionata, caramelle, cicche e qualche euro per un caffè volante quando so che devo stare  in giro parecchie ore.
Cosa ci posso fare? Se mi viene un calo di zuccheri, mi si appanna la vista, fatico a camminare, non ragiono più.
Invece in questi casi basta una caramella a darmi temporaneamente la sferzata magica.
Quando so che non potrò ingurgitare niente, allora entro in un bar e mi prendo un cappuccio bollente: con stomaco chiuso per ore,  posso girare fiere, mercatini, e quant'altro come una trottola, senza farmi distrarre dai morsi della fame!
Ma il ciccia test è tremendo: è un pizzicotto sui fianchi.
Se ho accumulato troppe calorie, lo vedo subito.
La mia prof di italiano alle medie si contava le righe sulla pancia, Andava fiera di non averne.
Io mi dicevo: è impossibile, almeno due ne devi avere, come fai a sederti e poi a stiracchiarti??
Almeno la PELLE ci deve essere!
Per la colazione di stamattina ho preparato gli INTRAMONTABILI e le crostatine ripiene di torta morbida.
Un bel tè verde deteinato e sono pronta per il grande gelo polare che mi aspetta, varcata la soglia.
Per gli intramontabili, la ricetta è qui.. 
Dopo posterò le ricette delle tortine ripiene.
Buona giornata a tutti!!!!!!



sabato 12 gennaio 2013

Per fare musica... ci vuole orecchio?

Allibita.
Per 5 anni mio figlio ha cantato canzoncine, e poi partecipato al concerto di fine anno della scuola.
Canzoncine, da bambini, un coro un pò bello, un pò stonato, nel quale mio figlio si imbarazzava, si nascondeva in mezzo agli altri quando era sul palco.
C'è a chi piace esibirsi, a chi proprio non va giù.
Mica siamo tutti uguali.
Eppure il concerto di fino anno s'ha da fare, che ci piaccia o no.
Ed a me spiace per quei bambini che salgono sul palco, soffrendo.
Dopo 3 mesi di pura vacanza, costellati per altro da compiti per mantenere l'allenamento, ecco il salto nel buio di questa scuola media pubblica.

Le canzoncine ce le siamo lasciate alle spalle, ora si vola alto.
Era così bello sentire il mio primogenito che ci deliziava con la musichetta imparata ed eseguita col suo flauto (piffero), ora invece devo interrogare l'altro mio figlio su questo testo che, per vostra pura gioia, ho ricopiato integralmente dal quaderno di mio figlio. Perdonate i soliti miei errori di stampa.
Testo dettato in classe dall'insegnante, e dovuto imparare dai ragazzini di prima media.
Mi piacerebbe conoscere il vostro parere in merito.

Buon divertimento e... Buon week end!



MUSICA GRECA
Quando si parla di musica greca,più che alla musica in se della quale poco o nulla rimane, si accenna piuttosto alla concezione che della musica ebbero i greci, concezione trasmessaci attraverso un complesso (una serie) di notizie: leggendarie, storiche e letterarie.
Se anche non si aggiungessero gli scritti filosofici e politici a provarci l’importanza della musica tra i greci basterebbero le antiche leggende come testimonianze del potere immenso che le veniva attributo (dato).
Orfeo che trascinava i sassi le piante e le belve con il suo canto.
Arfione, che i delfini, evocati dal suo canto, salvarono dalla morte cui l’avevano condannato i pirati; Anfione che costruì le mura di Tebe a suon di musica: ecco alcune di queste leggende, tutte concordi nell’assegnare alla musica un potere quasi soprannaturale, potere non soltanto emotivo ma addirittura di fascinazione delle facoltà volitive.
E la loro singolare testimonianza è confermata dagli scritti posteriori dei massimi filosofi greci.
Tanto che viene da supporre che i greci possedessero una sensibilità musicale enormemente maggiore della nostra, che quasi si è tentati di cercare una ragione fisiologica di questo fenomeno.
Tanto più che la musica greca, per quel poco che ce ne rimane (sette canti ed alcuni frammenti), non pare dovesse essere molto progredita, anzi ci appare in uno stato piuttosto rudimentale.
Povera di strumenti (che non poche varianti) si riducevano a due tipi, uno a fiato (l’aulos) e l’altro strumento a corde, la lira, priva di qualsiasi nozione di armonia essa aveva un fare timido ed esitante: la melodia si muoveva a piccoli intervalli, con frequenti ritorni sulla nota centrale, quasi timorata di smarrirsi; scarsa la vivacità del ritmo legata strettamente alla recitazione secondo gli schemi metri ci della poesia.
Si è stabilito che l’elemento primario della musica era il tetracordo, cioè un insieme di 4  suoni comprendenti due toni ed un semitono, e che si usarono con il tempo, successioni di 2 tetracordi uguali, cioè aventi il semitono nella stessa posizione: l’insieme di 2 tetracordi formava un’armonia corrispondente, all’incirca, ad una nostra scala discendente.
Ma mentre la nostra sensibilità moderna si è ridotta a percepire soltanto due modalità della …. , maggiore e minore, i greci invece ne conoscevano tante quante erano le posizioni che poteva assumere il tetracordo, ed ognuna si distingueva con il nome della regione dove è stata per prima usata.
Le armonie, Lidia, Frigia, Dorica, avevano il semitono rispettivamente in prima, seconda e terza posizione.
LIDIA             FRIGIA                      DORICA
Do                  do                   do
Si                    si                     si
La                   la                    la
Sol                  sol                  sol
Fa                   fa                    fa
Mi                   mi                   mi
Re                   re                    re
Do                  do                   do
Successive elaborazioni portarono alla creazione di modi derivati: ipolidio, iperlidio, ipofrigio, iperfrigio, ipodorico ed iperdorico.
Appunto questi 9 modi costituirono il genere diatonico che è il più semplice e facile d’esecuzione; più tardi con l’affinarsi della sensibilità psicologica e musicale, il numero dei semitoni aumentò nell’uso dei musici più arditi ed innovatori e l’intervallo di quarta giusta in cui è contenuto il tetracordo venne diviso in maniera sempre più regolare e cervellotica.
Si formò il genere cromatico, nel quale il tetracordo è costituito da un intervallo di terza minore e due semitoni, poi a sua volta sopravanzato nell’uso del genere enarmonico, costituito da un intervallo di terza maggiore e due quarti di tono. Ciò avviene ad opera di artisti raffinati quali Timoteo ed Europide che Aristofane deride per le loro futuristiche riforme musicali.
Questi due generi frutto di particolari condizioni di civilizzazione superintellettuale, non vissero a lungo nonostante il grande rumore polemico che produssero e furono superati in durata dal genere diatonico.
Come è noto, musica e poesia furono strettamente unite in Grecia da Omero, rappresentato come cantore cieco che si accompagnava sulla cetra, fino ai lirici, parole e musica nacquero contemporaneamente dal cuore di un solo artista; raramente esse furono aggiunte (???) : probabilmente la poesia gnomica ( poesia contenente precetti morali), come sostiene il Fraccaroli, per il suo carattere pratico, fu separata dalla musica. Questa poi si sa che veniva eseguita anche da sola, cosicchè il nomos (pezzo di musica) veniva detto citarodico o aulodico se uno di questi due strumenti accompagnava la voce umana.
Intanto acquistava importanza e si avviava a perfezione la danza, l’arte che  esprime i sentimenti per mezzo del gesto e del corpo una come accade che poesia, musica e danza di unirono in un solo complesso artistico da cui nacque e si sviluppò la tragedia?
E’ certo che la tragedia ha origine religiosa dal sacrificio di un caprone sull’altare del dio Dionesio, del quale un sacerdote narrava le vicende terrene.
Questo racconto cantato era denominato ditirambo , e andò man mano evolvendosi fino a perdere ogni rapporto con Dioniso  e il suo culto; tutto ciò divenne semplicemente un racconto, dialogato tra un personaggio ed un coro, di qualche fatto leggendario. Come si capisce in modo evidente, sta nascendo la tragedia greca, anche se il coro che all’inizio era il vero protagonista della scena, nell’evoluzione della tragedia stessa perdere via via importanza. Allora si immagina, tirando in campo anche il fatto che Dioniso fosse il dio dell’ebrezza e dell’esaltazione artistica, che la folla che attorniava il sacerdote o dicitore, in preda ad una mistica eccitazione, commentasse la narrazione del sacerdote stesso con canti e danze.
Quindi, ci rendiamo conto che in origine la visione scenica dello spettacolo fosse in buona parte, immaginata e che quindi  non esistesse nella realtà.
Il dio Dioniso è il simbolo della volontà “primogenia di esistere” dell’individuo.
MUSICA E POESIA
Avendo ben compreso l’indissolubile unione di musica e poesia nell’antica Grecia, la storia della poesia è storia della musica, e le forme poetiche (prosodi, embateri, iperchemi, epitalami, ditirambi, elegie, ode, peana, trene, epinicio, eccetera) sono forme musicali.
Il trapasso dalla lirica melica alla lirica corale si comprende solo considerando il tutto sotto il punto di vista musicale. Poeti si distinsero per alcune riforme musicali: Terpandro, che aumentò da 4 a 7 le corde della lira. Stesicoro, fu riformatore di cori, Arione lesbico, perfezionatore del ditirambo.
E al massimo poeta lirico si attribuisce uno dei pochi frammenti di musica greca pervenutaci, in particolare il preludio della prima ode pitica di Pindalo.
Un frammento del primo strasimo dell’ Oreste di Euripide è scritto in sistema enarmonico .
Notevoli monumenti musicali del II secolo a.C. sono i due inni delfici scoperti nel 1893 fra le rovine del tesoro degli ateniesi a Delfi. Il primo inno è incompleto, il secondo (opera di un certo Limenio, ateniese) è una casta composizione in otto sezioni di diseguali lunghezza. Nel 1883 a Tralles, in Asia minore, si ritrova l’epitafio di Sicilo, su 2 versi di sapore epicureo (versi scritti nello stile del poeta Epicuro):
“fino a quando vivi splendi.
niente ti affligga troppo.
la vita dura un attimo.
Il tempo richiede il suo tributo.”


Dolcetto del Mattino

Niente di meglio che offrire un dolce privo di ogni schifezza chimica, appena sfornato, profumato e tiepidino.
In inverno è una coccola.
Mi sveglio, mi alzo, chiamo il grande e poi in 12 minuti, cottura compresa, preparo il dolce per la colazione.
Mia figlia adora queste tortine, capita che gliene porti una quando esce da scuola

Ingredienti per 4 tortine:
50 gr di cioccolato fondente ( in caso di cioccolato al latte o bianco ridurre le 10 gr la dose di zucchero=
50 gr di burro
50 gr di zucchero
50 gr di farina ( se volete un dolce più soffice: 40 di farina e 10 gr di frumina)
1 uovo intero
u pizzico di lievito per dolci

Procedimento:
Preriscaldare il pie maker.
spezzettare il cioccolato e scioglierlo al microonde, unire il burro nella stessa ciotola, rimettere nel micro e sciogliere, amalgamando in modo che il cioccolato non si solidifichi.
Aggiungere subito l'uovo e mescolare.
Setacciare farina, zucchero e lievito, amalgamare tutti gli ingredienti.
Il bello consiste in questo: le dosi ridotte consentono di sporcare solo 1 ciotola ed una forchetta.
Si può amalgamare tranquillamente con una forchetta, a mano, non occorre altro.

Ungere con un poco di burro la piastra del pie maker e dividere il composto in 4 parti.
Chiudere e cuocere per 7 minuti.
Non oltre. Brucerebbero inutilmente.

Mettere su un piattino e spolverizzare con zucchero a velo.

Buona & sana colazione a tutti!

mercoledì 9 gennaio 2013

Pan brioche ...à la maison! -aggiornamento in atto-

 PREMETTO che:
in vacanza non sono riuscita a collegarmi col mio potente I Phone.
 Ebbene sì, sono tornata all'ovile.
In realtà sono a casa da ormai 4 giorni, ma ho passato 2 giorni a lavare e 6 ore consecutive a stirare.
Quando dico lavare, intendo anche poi i successivi passaggi sul calorifero per far asciugare in fretta il mio bazar, pre e post natalizio.
Per farvi capire meglio: 2 lavatrici solo di calze e ...biancheria intima (sta male dire mutande, ma in realtà era proprio così), logico, siamo in 5 e di piedi ne abbiamo in abbondanza, figuriamoci di calze.
Poi tra un giro e l'altro di panni sui caloriferi, parte l'abbinamento delle calze asciutte, che ha avuto un discreto insuccesso.
Alla fermata del tram oggi ho notato che avevo una calza blu, ed una grigia antracite.
Dal momento che sono alta, mi sono detta che avevo il 50 % delle possibilità che la gente non se  ne accorgesse.
Dipende. Se aspettando il tram le persone cominciano a guardarti dalla punta dei capelli o da quella dei piedi, perchè nel frattempo è arrivato il tram e siamo saliti tutti, calze spaiate comprese.
Di questi 4 giorni uno è stato dedicato all'assalto dei saldi. 
Letteralmente.
Ci siamo messi in macchina ed abbiamo raggiunto un outlet vicino a casa (90 km).
Mai i miei occhi hanno visto tante macchine insieme, parcheggiate in ordinate file, tutte belle colorate.
Neanche quando c'è l'esodo di massa e si parte tutti, nel giorno consacrato all'esodo intelligente.
Tanto si sa che l'esodo intelligente non esiste più, ce l'hanno portato via insieme agli ultimi soldi con i quali abbiamo pagato le tasse.
In breve: avevo stilato una lista delle cose assolutamente da comprare, perchè non volevo farmi prendere dalla frenesia degli sconti, più o meno reali, dei saldi da outlet e non.
Giaccone per il grande, visto che a scuola glielo hanno fregato.
Scarpe per il grande, visto che le ha dimenticate nello spogliatoio dell'oratorio l'ultimo allenamento, e non sono state più trovate, nonostante abbia sguinzagliato tutti, persino le suore, alla ricerca delle scarpe perdute.
Giaccone per Numerobis, in quanto continuava a dirmi che tutto sommato non avrebbe denigrato una giacca le cui maniche arrivassero fino ai polsi, anzichè al gomito (...ma come mai? le giacche invernali della crescita, modello manica a 3/4 sono passate di moda???)
Scarpe da calcio per entrambi, perchè non volevo sentirmi rinfacciare fra qualche anno i piedini da geisha...
I miei pantaloni, in pole position alla mia lista?
Niente da fare: ci sono solo quello con la vita bassa, modello fuori la mutanda.
Ma a me piacciono i pantaloni ASCELLARI, modello bisnonna. Quelli che quando mi chino a raccattare i panni in casa celano le parti nobili del mio corpo.
INFINE OGGI.
Stufa del fatto che i miei 3 figli escono di casa a pancino vuoto per andare a scuola, ho preparato le tortine al cioccolato, che sono rimaste sul tavolo.
erano calde stamattina, ma i miei figli? Niente da fare.
Ma li capisco, neanche io riesco a mangiare di prima mattina, è per questo che preferirei che le scuole iniziassero verso le 10 e finissero per l'ora dell'happy hour.
Si passerebbe direttamente dal brunch alla cena, senza pagare il pedaggio di una mensa scolastica cara, anzi carissima, per un cibo scadente.
MA per domani sto preparando il pan brioche, dolce, morbida e genuina delizia. 
MA c'è un SEGRETO.
Ho comprato un sacchetto per pan brioche in Francia.
Tra gli ingredienti sono citati farina di panetteria e latte in polvere.
Ho usato:
350 gr di questa speciale farina
poi ho dovuto aggiungere
200 ml di acqua (nella quale va sbattuto l'uovo)
30 gr di burro
30 gr di zucchero
1 uovo intero
1 cucchiaino da caffè di sale
2 e 1/2 cucchiaini ca caffè di lievito per dolci
Impastare con un cucchiaio, risulterà piuttosto LIQUIDO.
Coprire e far lievitare circa 1 ora, finchè raddoppia di volume.
Dividete la pasta in 4 e formate 4 palle che metterete una accanto all'altra
in una teglia da torta imburrata.
Coprire e lascare lievitare ancora circa 1 ora (la pasta deve arrivare al bordo della teglia).
 Preriscaldare il forno a 180°.
Con l'aiuto di un pennello in silicone, bagnate la superficie con un uovo sbattuto.
Infornare a forno caldo 180° e cuocere per 30 minuti, finchè il pan brioche risulti ben dorato.

ECCO: queste sono le dosi, questo è il procedimento, tradotto in italiano.
Il prodotto finito?
Fra poco lo metto in forno, e poi sul blog.
Ovviamente studierò la miscela del pan brioche per poter utilizzare prodotti italianissimi!
A presto,
La Fata
CUCU' rieccomi qui. 
E' stato molto interessante l'evolversi della situazione.
Primo esperimento di pan brioche: ho seguito letteralmente le istruzioni, ne è risultata una pastella inqualificabile. Ho aggiunto tanta farina quanto bastava per rendere l'impasto... governabile.
Ho aggiunto quindi altro lievito.
Ho cotto, ne è uscito un bel fiore... IMMANGIABILE. Peccato, ho dimenticato di farne una foto prima di gettarlo.
Secondo esperimento: macchina del pane. Era infatti prevista la preparazione secondo le due versioni.
Anche in questo caso seguo in maniera impeccabile le istruzioni, ed anche se vedo l'impasto molle, decido di fidarmi.
...Male, molto male. Non è lievitato affatto, secondo giro in pattumiera.
Siccome me ne è rimasta ancora di questa farina "speciale" domani ritento con il terzo esperimento. 
Chissà, magari come diceva la scritta nelle cicche di una volta: "ritenta, sarai più fortunato!"
A domani.